Le sfide presenti e future per la privacy e le nuove tecnologie
Come tutti si saranno resi conto nella società contemporanea la protezione dei dati personali e le nuove tecnologie sono divenuti in breve tempo da tematiche oggetto di discussione tra pochi studiosi ad argomento d’interesse comune.
Alla luce di ciò AGAM ha deciso di dotarsi di un gruppo di studio per analizzare e commentare tutto quanto ruota attorno a queste tematiche.
Ad oggi con questo primo post faremo una breve panoramica di quali siano gli argomenti più attuali oggetto di futura divulgazione attraverso articoli, convegni e pubblicazioni.
Sicuramente in primo piano troviamo la cyber sicurezza, tema che richiede una profonda opera di formazione per far comprendere come questa sia un argomento che interessa tutti e non solo il consulente/responsabile informatico che effettua la manutenzione dei sistemi o delle nostre macchine (quali pc, server, ecc..).
Ciò perché come dimostrato più volte da fatti avvenuti nel recente passato le maglie attraverso cui si veicolano gli incidenti informatici spesso e volentieri sono i soggetti all’interno delle organizzazioni che non si curano degli aspetti di sicurezza informatica, pertanto, a seconda del ruolo ricoperto all’interno di queste, è necessario venga svolta formazione specifica in materia, ad esempio l’amministratore dovrà conoscere gli aspetti organizzativi, o meglio i presidi organizzativi da approntare, mentre l’ufficio di segreteria dovrà avere riguardo agli aspetti operativi di tutela del dato suoi propri, e così via.
Proseguendo nella rapida disamina altro tema attuale è quello della privacy in relazione ai diritti dei lavoratori, difatti non vi è chi non veda come le recenti evoluzioni normative e organizzative conseguenti alla pandemia impattino sulla normativa privacy, uno su tutti pensiamo sul green pass di cui molto si dirà, ad esempio come regolare dal punto di vista operativo l’ingresso nelle imprese e nelle attività commerciali, ma anche sul discorso dello smart working che da una fase emergenziale sembra sempre più destinato a rimanere elemento costante nelle modalità di lavoro con il conseguente tema – per quanto qui di interesse – riguardo alle istruzioni da fornire ai dipendenti per gestire in sicurezza i dati aziendali anche al di fuori del luogo di lavoro.
Sicuramente d’interesse è la questione relativa all’intelligenza artificiale, argomento apparentemente futuribile ma che in realtà è già presente e meritevole di studio, tanto è vero che la UE ha già pubblicato un white paper con lo scopo di essere leader dal punto di vista normativa a livello mondiale, un po’ come con il GDPR, testo diventato indiscutibilmente un punto di riferimento a livello mondiale per la protezione dei dati personali.
Prendendo spunto da questa ultima riflessione dobbiamo parlare della gestione del trasferimento di dati a livello internazionale, aspetto che impatta in maniera importante sulle organizzazioni aziendali cui ormai è demandato di valutare in proprio l’opportunità di contrattare, o meno, un determinato provider ubicato in un certo paese. In concreto parliamo ad esempio delle problematiche relative all’invio di dati negli Stati Uniti dopo la sentenza Schrems II, oppure quanto succederà con la Brexit in relazione alla quale non si sa se resisterà l’idea di una decisione cd. di adeguatezza nei confronti del Regno Unito, ossia paragonarlo alla UE quanto a sicurezza del trattamento dati.
Spostandoci verso le nuove tecnologie dobbiamo menzionare la tecnologia blockchain con la realtà delle criptovalute e le ormai indefinite ipotesi d’utilizzo nei più svariati campi, dall’agroalimentare (tracciatura della filiera) ai più recenti NTF (token in ambito di digital art).
Sempre in ambito nuove tecnologie abbiamo le sfide poste alla libertà di espressione e di cronaca rappresentato dalla mole di informazioni veicolate ogni giorno sul web, attraverso social e siti di vario genere, dove si assiste sempre più spesso a fenomeni di odio on line ma anche a fake news e censura.
Sempre riguardo a internet meritevole d’attenzione è il rapporto delle nuove tecnologie con i minori di cui purtroppo non mancano gli esempi di cyber bullismo, ma anche su tutt’altro piano il rapporto delle nuove tecnologie con un’altra porzione della popolazione, maggioritaria nel nostro paese, gli anziani, ossia di come questi vadano aiutati e tenuti in considerazione nella digitalizzazione a passi forzati in corso.
In ultimo per chiudere, ma potrebbero esserci ancora molti altri temi da richiamare, il cambiamento avvenuto nell’ambito del commercio elettronico, ovvero la tutela dei consumatori e delle aziende che acquistano on line.
In conclusione, da questa breve ricognizione degli argomenti al momento più attuali, si vede come il gruppo di studio abbia un grande mole di argomenti cui attingere per proporre spunti di riflessioni a colleghi e non su come i dati personali, ossia la loro protezione, nonché le nuove tecnologie impattino quotidianamente sui diritti e gli interessi di cittadini e aziende.
Ab. Salvatore Familiari, Responsabile gruppo di studio privacy e nuove tecnologie e membro della Commissione di Diritto Internazionale di AGAM